IL GUARITORE
Una pièce in tre monologhi e un epilogo
Liberamente adattato dal testo di Brian Friel
Frank Malone è un guaritore il cui dono di natura è volubile, intermittente. Nove volte su dieci non succede nulla; ma paradossalmente basta quella sola volta in cui il suo potere funziona a rovinargli l’esistenza. Le domande sul mutevole potere divino che è in lui lo perseguitano fino a relegarlo in una degradante dipendenza dall’alcool. Eppure, quando ritorna nella sua terra d’origine, l’Irlanda, accompagnato dai suoi compagni di strada, Teddy, il suo pirotecnico impresario e Grace, la sua sposa, o amante (non sapremo mai la verità e forse non ce n’è una sola, visto che i tre personaggi la raccontano ognuno in modo diverso), avviene una svolta, l’unica che possa assolverlo dal suo tormento.
In un’epoca in cui il fatalismo e le dipendenze hanno un ruolo cruciale nelle società, la figura di un guaritore capace di restituire fiducia e benessere agli umani si staglia come un ultimo salvagente a cui affidarsi, la sola risorsa a cui chiedere una ripartenza nella vita. La discontinuità del suo potere è forse la metafora dell’incertezza di Dio che riempie le strade del mondo, o più semplicemente il dubbio di ogni essere umano che si sforza di avere o di ritrovare la fiducia in sé stesso, certamente di ogni artista in cerca dell’ispirazione che gli permetta di realizzare un’opera che lo trascenda e sia utile agli altri.